Iniezione diretta a benzina

INIEZIONE DIRETTA A BENZINA – Cos’è e come funziona?

Si tratta di un sistema, che i tecnici definiscono GDI (Gasoline Direct Injection), in cui la benzina anziché essere iniettata nei condotti di aspirazione, viene “spruzzata” direttamente all’interno della camera di combustione. I problemi tecnici riscontrati nei primi motori a benzina a iniezione diretta dipendevano, sostanzialmente, dalla necessità di dover usare benzine con tenore di zolfo alto e di dover utilizzare sistemi di combustione poveri, con miscele “magre”.

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L’impiego iniziale del GDI garantiva riduzioni dei consumi, ma anche scarse prestazioni, vanificando in parte i vantaggi dell’iniezione diretta. Ora, grazie all’uso di combustibili praticamente privi di zolfo e a nuovi metodi di gestione elettronica dell’iniezione, è possibile far funzionare i motori a benzina con una combustione ottimale in funzione delle necessità: riduzione dei consumi o massima potenza e coppia.
Le unità propulsive a iniezione diretta annoverano tra i loro vantaggi: bassi consumi (tipici dei diesel) determinati dal fatto che il carburante brucia completamente nella camera di scoppio senza subire perdite nei condotti di aspirazione, elevato “rapporto di compressione”, che migliora il rendimento e le prestazioni favorendo la guidabilità e la prontezza del motore. I motori a iniezione diretta di benzina trovano il giusto connubio in abbinamento ad un turbocompressore o ad un compressore volumetrico, meglio ancora se i due dispositivi sono accoppiati e collegati in serie. Tale soluzione può fornire potenze elevate con cilindrata ridotta. Grazie all’applicazione dell’iniezione diretta vengono risolte alcune problematiche di cui soffrivano i primi motori turbo a benzina, caratterizzati da elevata potenza, ma poco elastici.

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